Diffamazione via PEC: l’accessibilità a terzi configura un’ipotesi aggravata

In tema di diffamazione, l’utilizzo della posta elettronica non esclude la sussistenza del requisito della comunicazione con più persone anche nell’ipotesi di diretta ed esclusiva destinazione del messaggio diffamatorio ad una sola persona determinata, quando l’accesso alla casella mail sia consentito almeno ad altro soggetto, ai fini della consultazione, estrazione di copia e di stampa, e tale accesso plurimo sia noto al mittente o, quantomeno, prevedibile secondo l’ordinaria diligenza.

(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 34831/20; depositata il 7 dicembre)

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