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Sì alla rivista erotica per il detenuto: è una tutela per la sua vita sessuale

Così il Tribunale di sorveglianza di Roma, che ha accolto la richiesta di un uomo, rinchiuso nel carcere di Rebibbia e sottoposto al regime del ‘41bis’, e gli ha riconosciuto il diritto ad ottenere a sue spese un abbonamento a una rivista pornografica da poter consultare in cella. Inutili le obiezioni della struttura penitenziaria (Tribunale...

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Il committente deve verificare l’idoneità dell’impresa esecutrice

In tema di prevenzione degli infortuni sul lavoro, ai fini della configurazione della responsabilità del committente, occorre verificare, in concreto, quale sia stata l’incidenza della sua condotta nell’eziologia dell’evento, a fronte delle capacità organizzative della ditta scelta per l’esecuzione dei lavori, avuto riguardo alla specificità dei lavori da eseguire, ai criteri seguiti dallo stesso committente per...

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Se manca l’abitualità, il reato di maltrattamenti in famiglia non può ritenersi integrato

Il reato di maltrattamenti in famiglia si distingue dai singoli delitti di lesioni, ingiurie o minacce per il carattere dell’abitualità, intesa come sistematicità delle condotte cui necessariamente corrisponde lo stato di sofferenza fisica o morale cui il soggetto passivo, in quanto legato all’aggressore dal vincolo familiare, è naturalmente esposto. (Corte di Cassazione, sez. III Penale,...

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La presenza di un impianto di sorveglianza non esclude l’aggravante dell’esposizione alla pubblica fede

L’aggravante dell’esposizione della cosa alla pubblica fede non può ritenersi esclusa dall’esistenza, nel luogo in cui si consuma il delitto, di un sistema di videosorveglianza, poiché esso non garantisce l’interruzione immediata dell’azione criminosa. Solo una sorveglianza specificamente efficace nell’impedire la sottrazione del bene e quindi adeguatamente strutturata, consente di escludere l’aggravante. (Corte di Cassazione, sez....

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Costituisce (ancora) reato l’omessa comunicazione da parte dell’albergatore delle generalità dei clienti all’autorità competente

Nonostante l’abrogazione della l. n. 135/2001, l’art. 109 deve ritenersi ancora vigente, costituendo, dunque, reato la condotta di omessa comunicazione delle generalità dei clienti all’autorità di pubblica sicurezza da parte del preposto alla conduzione di un albergo. (Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 35573/20; depositata l’11 dicembre)

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Volume insufficiente: l’alcoltest inchioda comunque l’automobilista

É configurabile il reato di guida in stato di ebbrezza anche quando lo scontrino dell’alcoltest, oltre a riportare l’indicazione del tasso alcolemico in misura superiore alle previste soglie di punibilità, contenga la dicitura ” volume insufficiente”, qualora l’apparecchio non segnali espressamente l’avvenuto errore. Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza 24 novembre – 10 dicembre...

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Diffamazione via PEC: l’accessibilità a terzi configura un’ipotesi aggravata

In tema di diffamazione, l’utilizzo della posta elettronica non esclude la sussistenza del requisito della comunicazione con più persone anche nell’ipotesi di diretta ed esclusiva destinazione del messaggio diffamatorio ad una sola persona determinata, quando l’accesso alla casella mail sia consentito almeno ad altro soggetto, ai fini della consultazione, estrazione di copia e di stampa,...

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Inammissibile l’impugnazione cautelare proposta dall’indagato via PEC

La Cassazione ha ribadito che le disposizioni di cui all’art. 83, comma 11, d.l. n. 18/2020, come convertito dalla l. n. 27/2020, circa l’utilizzo del mezzo telematico di trasmissione come unico mezzo di deposito degli atti, si riferiscono esclusivamente ai procedimenti civili. Deve, dunque, escludersi ogni qualsivoglia disposizione organizzativa dei capi degli uffici giudiziari che...

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Condannato il socio che scarica dati dai sistemi informatici in vista dell’avvio di un’attività autonoma

Ai fini della configurabilità del reato di accesso abusivo ad un sistema informatico, risulta decisiva la finalità perseguita dall’agente che abbia effettuato l’accesso tramite password regolarmente posseduta. Il reato sussiste infatti laddove il potere di accesso sia esercitato in contrasto con gli scopi che sono a base dell’attribuzione del potere stesso oppure in contrasto con...